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  • 17 MARZO 2018

Contatti e Prenotazioni

Assoc. VI MUSICA
Bolzano Vic. via Vitt. Veneto 6
c.f. 95124870247
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tel. 349-8013926

  The Pink Wall

La gestione di una band
Organizzare, ispirare, divertirsi
di Sandro Benetti
per commenti scrivete a
info@thepinkwall.it

QUINTA PUNTATA

I conflitti
 
Per alcuni mesi ho seguito la direzione artistica di un locale in città, mi occupavo più precisamente di progettare e organizzare le serate live. Il mio compito era quello di individuare i gusti del pubblico così da progettare un intrattenimento musicale consono alle caratteristiche del pubblico stesso, quindi serate con duo musicale musica soft, una serata dedicata alle tribute band, serate con il DJ. Oltre a questo preparavo parte del cartaceo per la promozione che era comunque tutta a cura del locale. In quei mesi ho potuto conoscere parecchi gruppi musicali. Per il primo mese ho preparato un calendario con band che conoscevo personalmente e di cui stimavo il valore artistico, nei mesi successivi, invece, alcuni gruppi che non conoscevo cominciarono a chiamarmi e comunicavo con loro tramite telefono ed e-mail. Da questi solitamente mi facevo inviare un demo e filmati da YouTube rigorosamente dal vivo per rendermi conto di cosa potevano offrire, e se mi piacevano li mettevo nel programma mensile. Una sera mi presentai al locale prima del concerto per conoscere personalmente il leader e il complesso che avevo visto fino ad allora solo su YouTube e di cui avevo ascoltato una demo. Mi presentai al referente del gruppo e dopo alcuni secondi il cantante, che stava allestendo e preparando la sua posizione sul palco, cominciò a inveire con stizza per colpa di un cavo del chitarrista, con cui stavo parlando, perché in mezzo alla sua postazione. Alcune persone che stavano consumando videro la scena e restarono sorprese di tanta rabbia. Io stesso restai di stucco, la scena fu un imbarazzante. Andai dal cantante a presentarmi per cercare di spostare l’attenzione su altro. Ovviamente il problema non era il cavo, i litigi avvengono solo tra persone. Il cantante aveva problemi di relazione con il possessore del cavo, cioè il leader del gruppo. Forse la cosa era aggravata dal fatto che non fosse parte della conversazione con il sottoscritto in quel momento.
Quando qualcosa non funziona nel gruppo si deve cercare in tutti i modi di superare l’ostacolo. Lo si deve fare mantenendo il controllo di sé. Per litigare bisogna essere in due, e la collera nasce da frustrazioni e insoddisfazioni profonde. In occasioni di conflittualità bisogna evitare espressioni offensive e piene di rabbia. Se vi sentite arrabbiati è meglio evitare di litigare, perché può portare a conversazioni poco propense a trovare insieme una soluzione. Per risolvere un conflitto è importante restare calmi e dare sicurezza a tutti, il self control è un’arma vincente. I conflitti che ci sono all’interno di un gruppo, riguardano prima di tutto ogni musicista individualmente. Se una persona non sta bene e non vive bene con se stessa, molto spesso gli risulta comodo incolpare gli altri dei propri problemi. Ma così facendo il suo problema si allarga sugli altri componenti e crea un malessere generale e contagioso. Quindi, quando c’è un disagio o un dissenso, è fondamentale andare alla radice e fare un lavoro su due fronti, quello con il mondo esterno e, quello più faticoso, con noi stessi, difficile perché molte volte abbiamo problemi che non sappiamo nemmeno di avere. La guida deve eliminare le proprie incoerenze e risolvere i problemi del gruppo per cercare di eliminare ogni conflittualità.
Attraverso la mia esperienza ho notato che i problemi maggiori in un gruppo musicale sono invidia, gelosia, competizione, desiderio di prestigio, tutte situazioni che, con un lavoro intenso e determinato, possono essere eliminate, anzitutto attraverso il lavoro su noi stessi. Una volta che abbiamo lavorato su noi stessi, si cerca di lavorare e gestire lo sconforto altrui e di trovare la positività in ogni dubbio.
L’allontanamento di un membro del gruppo deve essere operato in ultimissima istanza, quando ogni altra azione intrapresa è risultata inefficace e non si è trovata nessuna soluzione. La ragione di un gruppo è il bisogno vitale di compagnia, di condividere qualcosa, di amicizia, di esperienza da condividere e poter raccontare in futuro, di dare qualcosa e ricevere in cambio. Ognuno di noi ha una sete inconscia di sentirsi utile, importante, apprezzato e amato. Se ogni componente del gruppo appaga queste necessità con i compagni, sarà contraccambiato. Se si considera il gruppo come uno strumento per crescere e realizzarsi non solo professionalmente, ma anche umanamente, si parteciperà al gruppo con apertura e sobrietà. Una vera guida non si sente oppressa dai membri del gruppo e se si formano tensioni si disgregheranno con modalità condivise rapidamente, lasciando la relazione ancora più forte, più solida di prima e matura.


 
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