• Home
  • News
  • Lo Show
    • Presentazione
    • Photogallery
    • Video e Audio
    • Rassegna Stampa
  • Tactus Rosa
  • La Zonta
  • Share Academy
  • Letture
    • Prima Puntata
    • Seconda Puntata
    • Terza Puntata
    • Quarta Puntata
    • Quinta Puntata
    • Sesta Puntata
    • Conclusioni
  • 17 MARZO 2018

Contatti e Prenotazioni

Assoc. VI MUSICA
Bolzano Vic. via Vitt. Veneto 6
c.f. 95124870247
info@thepinkwall.it
tel. 349-8013926

  The Pink Wall

La gestione di una band
Organizzare, ispirare, divertirsi
di Sandro Benetti
per commenti scrivete a
info@thepinkwall.it

SESTA PUNTATA

Decisioni del leader

La guida del gruppo è la persona che deve saper prendere le decisioni. Le scelte non possono in nessun caso essere delegate ad altri componenti, almeno per quanto riguarda le decisioni importanti, specie quelle relative al futuro del gruppo.
Consiglio alla guida di raccogliere le osservazioni, la riflessioni e la valutazioni del gruppo, di trovare un equilibrio tra i pensieri dei suoi componenti, ma anche quelli del mondo esterno a esso, considerando poi che la decisione finale resta sempre alla guida che se ne deve prendere la responsabilità.
In alcuni gruppi ho notato che alcune guide, senz’accorgersene, diventano ostaggio del gruppo e dipendono dai suoi successi. Per queste persone è duro essere guida e mantenersi tale, spesso devono applicare comportamenti intrisi di incoerenza e menzogna. Inoltre, questo tipo di guida raramente si prende la responsabilità delle decisioni, dando la colpa agli altri quando le cose non vanno bene o secondo le aspettative, c’è sempre un malcapitato di turno - l’organizzatore, il service audio-luci, il personale di sorveglianza o peggio ancora qualche componente del gruppo stesso - a cui scaricare le responsabilità. A prescindere da tutto questo, ricordo che la guida ha la facoltà di operare in qualunque momento attraverso due tipologie di scelte: una sbagliata e una giusta, meglio ancora, una che darà un benessere per breve tempo e l’altra che darà benessere duraturo nel tempo È responsabilità della guida scegliere quale. Io stesso ho fatto alcune scelte in fretta, superficialmente, per imitazione, fondate sull’apparenza o peggio ancora pensando ad un ritorno economico. Mi sono accorto che tutte queste scelte mi hanno fatto imboccare delle strade involutive, per me stesso e per il gruppo, che non hanno fatto altro che allontanare il gruppo dalla logica di gruppo stesso, dalla sua etica e soprattutto dal benessere materiale e psichico dei componenti del gruppo. Ho capito che la guida, perché agisca in modo che le influenze ambientali non vadano a operare su alcune scelte inopportune, deve anzitutto conoscere se stesso, la sua entità più profonda, le sue qualità e i suoi limiti.
Altre volte ho preso delle decisioni per necessità. Di solito decisione di questo tipo portano a compromessi a cui seguono situazioni incongruenti e non del tutto accettabili. Più le situazioni sono inaccettabili più il disagio cresce. Pensare che una situazione si possa considerare accettabile pur di raggiungere l’interesse, è un errore. È sempre meglio affrontare la circostanza con la
giusta lucidità e affrontare i problemi con la massima concentrazione.
La programmazione è una componente di successo di primaria importanza. Se si sono stabiliti alcuni punti chiave, come un obiettivo specifico, le regole per arrivare a esso in tempi precisi, micro obiettivi intermedi, ruoli ben definiti, risorse umane di cui servirsi in sintonia ai valori e alla condivisione d’intenti, il susseguirsi delle azioni diventa vantaggioso e probabilmente anche piacevole. Se si imposta un progetto in modo corretto si arriva a ottenere un successo. Quando invece manca la giusta impostazione è impossibile raggiungere l’obiettivo. Possiamo anche metterci tanto impegno, investire tante energie, ma il risultato sarà mediocre. Senza organizzazione ci sarà confusione, insicurezza, precarietà ed errori su errori. Dagli errori nascono contrasti e conflitti. L’azione ha invece successo quando c’è lungimiranza, senso etico, intelligenza coerenza e costanza.
La guida non può agire improvvisando, facendo il buonista o il sentimentale, deve fare le cose con amore in quello che fa, ma in maniera distaccata, senza la sete del possesso o con l’ambizione di far meglio di un altro. Gli errori commessi sono fondamentali perché possono insegnare tante cose. L’errore è una lezione importante e solo se ne si comprendono le ragioni e le dinamiche, questo viene capitalizzato e acquisito come esperienza. Gli sbagli del passato sono positivi perché strutturano le azioni del presente in modo diverso e pianificano quelle future.

Come già detto, pur suonando in un gruppo affiatato, dove ogni persona ha il suo ruolo, dove c’è una responsabilità da parte di tutti, la decisione finale aspetta sempre alla guida. Questo richiede distacco, calma e concentrazione. Per concentrarsi c’è bisogno di isolarsi. Le decisioni che ho preso durante momenti di distacco e concentrazione sono state le migliori. Le decisioni più importanti richiedono attente riflessioni e la solitudine aiuta a creare la giusta atmosfera. Il mio momento di isolamento ideale è alla sera tardi, quando in casa non gira più nessuno, la famiglia è a letto e ho il tempo di riflettere e fare le mie cose, ma ogni persona si deve trovar il suo momento ideale. La solitudine non è un male, anzi permette di prendere spunto dalle proprie migliori risorse. Quindi, per concludere: le decisioni devono essere prese dal leader con naturalezza, in uno stato emotivo distaccato e il più possibile lungimirante.






Proudly powered by Weebly